In quanto operatori del settore immobiliare da più di 40 anni prestiamo sempre molta attenzione ai dati relative alle compravendite in Italia ed è per questo che ci piace condividere con voi  delle analisi sui dati che ogni trimestre vengono pubblicati dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare. Oggi analizziamo quello del mercato immobiliare del II trimestre.

Queste indagini prendono un campione rappresentativo di agenti immobiliari e offre un quadro dell’andamento del mercato residenziale nazionale, sulle attività di compravendita e di locazione, sui prezzi e i canoni nel periodo di riferimento, oltre che sulle prospettive del settore.

Se ti sei perso l’articolo sull’andamento del mercato immobiliare del I trimestre, leggi qui

I principali risultati dell’inchiesta trimestrale sul mercato delle abitazioni in Italia evidenziano nel secondo trimestre del 2016 un miglioramento delle condizioni nel mercato immobiliare residenziale.

Prezzi delle abitazioni

La quota di agenti che segnala un calo dei prezzi di vendita delle abitazioni continua a ridursi (43,6 %, dal 56,4 del II trimestre del 2016 e dal 44,8 della rilevazione precedente), calo dovuto principalmente alle risposte in tale direzione degli operatori del Nord Ovest.

Compravendite

Rispetto allo stesso periodo del 2015, la percentuale di agenti immobiliari che hanno venduto almeno un’abitazione cresce di circa 2 punti percentuali, passando da 71,1% a 73%.

Trattative e tempi di vendita

Il margine medio di sconto sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore torna ad aumentare: è il 14,5 per cento rispetto al 13,8 per cento nella rilevazione precedente. Anche il tempo medio intercorso tra l’affidamento del mandato e la vendita dell’immobile ritorna a crescere, 9,6 mesi.

Modalità di finanziamento degli acquisti

La quota di acquisti finanziati con mutuo ipotecario sale ancora in questo trimestre raggiungendo il 76,1%(era 73,8 nell’indagine precedente), come anche il rapporto tra prestito e valore dell’immobile, 73,8% (dal 69,3 nell’indagine precedente).

 

Le prospettive del mercato nazionale delle compravendite

Si rafforzano le aspettative sul mercato immobiliare nazionale in confronto allo stesso trimestre dell’anno precedente, ma sono meno favorevoli se confrontate alla rilevazione. In un orizzonte di medio termine (due anni) emerge un miglioramento circa le prospettive del mercato nazionale sebbene in diminuzione rispetto alla rilevazione precedente. La quota delle attese di miglioramento raggiunge il 45% (dal 43,1 nel II trimestre del 2016).

Le compravendite in Italia

Nel secondo trimestre del 2016 i dati relativi al mercato immobiliare italiano mostrano un consolidamento della forte dinamica espansiva già espressa nel primo trimestre, con un +21,8% che migliora il già consistente +17,3% della rilevazione precedente.

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Come è possibile notare dalla tabella, l’aspetto caratterizzante di questo trimestre è la diffusione di incrementi delle compravendite a doppia cifra in tutti i segmenti del mercato, in alcuni casi (residenziale e pertinenze) superiore al 20% e, nel produttivo, prossimo al 30%; il solo segmento commerciale segna un leggero rallentamento in termini percentuali (+12,9%, a fronte del +14,5% del trimestre precedente).

Il segmento residenziale, in particolare, con +22,9% fa registrare un nuovo massimo. Questo notevole incremento, osservato anche nel I trimestre 2016 (+20,6%), sta riportando il mercato ai livelli di compravendita antecedenti la seconda e pesante crisi del 2012.

Gli incrementi percentuali più significativi, rispetto al semestre precedente, si registrano soprattutto nell’ambito non residenziale, con il terziario (uffici ed istituti di credito) che passa da un timido +1,3% del primo trimestre 2016 ad un deciso +14,7% e il produttivo che quadruplica il +7% della scorsa rilevazione.

Il settore residenziale

Nel secondo trimestre del 2016 si registra una crescita generalizzata in tutto il Paese con un segno largamente positivo in tutte le aree geografiche del Nord, del Centro e del Sud.

Ancora una volta è il Nord a registrare la crescita più significativa (prossima al 25%). Il dato assume una valenza ancora maggiore se si considera che le regioni settentrionali rappresentano oltre la metà del mercato complessivo.

CALO NEI CAPOLUOGHI

Rispetto al semestre precedente le differenze hanno mostrato un’accentuazione dove le città non capoluogo hanno recuperato terreno.

Ma nonostante tutto, le otto maggiori città italiane segnano un +21,5% migliorando ulteriormente il dato del trimestre precedente (+20,7%). Ma non solo, i comuni delle relative province mostrano una crescita ancora più sostenuta, passando dal +20,7% del primo trimestre al +23,7% del secondo.

Tra le città spicca in particolare il dato di Bologna, che dopo un già significativo balzo di 12 punti nel primo trimestre cresce di ulteriori 14, attestandosi ad un +33,5% (tasso trimestrale più alto tra le otto città considerate).

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La crescita del volume di compravendite accelera di qualche punto (comunque meno di 5) anche a Milano, Napoli e Firenze, mentre a Palermo il tasso si avvicina ai valori di fine 2015 (+12% contro +14,8% del quarto trimestre 2015), dopo il rallentamento del primo trimestre (+5,5%). Se la crescita a Roma e Genova risulta sostanzialmente analoga a quella del trimestre precedente, l’unico rallentamento significativo si registra a Torino, anche se il tasso resta superiore a quello medio nazionale ed il rallentamento potrebbe derivare più che altro dell’eccezionalità del +37,2% rilevato nel primo trimestre.

Riguardo alle relative province, spiccano Genova e Bologna, con tassi prossimi al +30%, mentre l’unico dato inferiore al 20%, peraltro sensibilmente, è quello di Palermo, che si conferma ampiamente la realtà meno dinamica tra le otto analizzate (+5,3%, comunque il doppio del +2,7% registrato nel trimestre precedente).