Di proprietà, in affitto, in leasing. La casa, uno dei beni più importanti per gli italiani, conviene ancora. Grazie alle diverse agevolazioni fiscali pensate negli anni per i contribuenti, progettare di acquistare un immobile, rinnovarlo o darlo in affitto è ancora più facile. La Legge di Bilancio 2018 ha destinato nuove risorse per l’abitare che sono andate ad aggiungersi a quelle già in essere.

Sono state inoltre prorogate le detrazioni per interventi di ristrutturazione, di riqualificazione energetica degli edifici (“Ecobonus”) e di messa in sicurezza di immobili (“Sisma Bonus”).

Ma quali opzioni ha una persona che vuole dare in affitto una casa di proprietà? Una soluzione è senza dubbio quella della cedolare secca!

La cedolare secca è un regime facoltativo che prevede il pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef, delle addizionali, dell’imposta di registro e dell’imposta di bollo sui redditi di locazione

A chi è rivolto?

Alle persone fisiche che danno in locazione un immobile ad uso abitativo. Il regime della cedolare secca non si può applicare se il proprietario o l’inquilino sono imprenditori o professionisti che agiscono nell’esercizio della loro attività. Per poter esercitare l’opzione bisogna essere proprietari dell’immobile o titolari di diritti reali di godimento, come l’usufrutto.

Quali benefici?

Il proprietario dell’immobile dato in affitto paga un’imposta sostitutiva calcolata applicando l’aliquota del 21% sul canone di locazione annuo stabilito dalle parti (a canone libero). E’ inoltre prevista un’aliquota del 15%, ridotta al 10% per gli anni dal 2014 al 2019, per i contratti di locazione a canone concordato relativi ad immobili ubicati nei comuni con carenze di disponibilità abitative e in quelli ad alta tensione abitativa (individuati dal Cipe). Le locazioni di immobili a canone concordato beneficiano della riduzione del 25% di IMU e TASI. Per i contratti conclusi dal 1° giugno 2017 si può optare per l’applicazione della cedolare secca con aliquota al 21% ai redditi derivanti dalle locazioni brevi di immobili ad uso abitativo, se stipulati da persone fisiche al di fuori dell’esercizio d’impresa, direttamente o in presenza di intermediazione immobiliare anche attraverso la gestione di portali online.

Come si ottiene?

L’opzione per il regime della cedolare secca può essere esercitata alla registrazione del contratto o nelle annualità successive. Alla registrazione del contratto l’opzione deve essere effettuata con il modello RLI utilizzato per la registrazione dell’atto stesso. L’opzione nelle annualità successive va esercitata entro 30 giorni dalla scadenza dell’annualità precedente sempre utilizzando il modello RLI. Per le locazioni brevi i soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare, nonché quelli che gestiscono portali telematici, se intervengono anche nella fase del pagamento dei canoni di locazione, sono tenuti ad applicare una ritenuta del 21% al momento dell’accredito, a titolo di acconto o d’imposta a seconda che sia stata effettuata o meno l’opzione per la cedolare secca in sede di dichiarazione dei redditi.

Per saperne di più

www.casa.governo.it

www.agenziaentrate.gov.it