Dimensioni contenute, autosufficienza energetica, spese ridotte e design accattivante, a prima vista le tiny house sembrano dei piccoli gioielli architettonici.

Cosa sono le tiny house?

Le tiny house sono abitazioni vere e proprie in scala ridotta, anche meno di 10 mq, mobili o fisse, che in spazi limitatissimi concentrano tutto l’essenziale e anche qualche comfort in più, grazie ad un design attento all’ottimizzazione. Ogni centimetro viene sfruttato progettando in modo razionale e talvolta non convenzionale.

Spesso le tiny house vengono identificate come case dalle elevate prestazioni energetiche e dal basso impatto ecologico, addirittura autosufficienti, o quasi nella produzione di energia.

Anche Renzo Piano si è cimentato nel progetto di una tiny house.
Da questo è nata Diogene, 2,4 × 2,4 m di superficie e 2,3 m di altezza, dotata di un sistema autosufficiente per acqua ed energia.

Quali sono i vantaggi delle tiny house?

A causa delle dimensioni ridotte, e del fabbisogno energetico molto limitato, le tiny house costituiscono senza dubbio una soluzione abitativa poco costosa e eco sostenibile. Quando inoltre queste micro abitazioni sono mobili, hanno il vantaggio di poter essere spostate agevolmente e hanno un impatto limitato sull’ambiente e sulla comunità.

Sono senza dubbio questi alcuni dei motivi che le hanno rese una ancora di salvezza per alcuni abitanti colpiti dalla crisi economica del 2009 negli Stati Uniti. Con una spesa davvero molto contenuta alcune famiglie sono riuscite a possedere comunque una abitazione dignitosa, contenendo fortemente i costi e evitando di finire sul lastrico.

Esistono perfino alcuni studi che affermano che chi che possiede una casa di questo tipo ha spesso più risparmi in banca, più tempo libero e chiaramente meno debiti sulla carta di credito, inoltre abitazioni di dimensioni così ridotte costringono per forza di cose chi le abita a vivere gran parte della propria vita fuori casa, favorendo apparentemente la socialità.

C’è da dire che queste micro abitazioni sono abitazioni di emergenza, o unità abitative che rispondono a precise esigenze contingenti.

Al riguardo è particolarmente interessante l’analisi di Leonardo Di Chiara, ventisettenne architetto di Pesaro, vincitore con la sua mini abitazione mobile aVOID Del premio Berlino 2017.

Le tiny houses rappresentano una possibilità, ma non una soluzione”, dice Leonardo, “ È un errore affidare un piccolo spazio a chi richiede un alloggio sociale perché esso richiede un’adesione a principi minimalisti. Pochi oggetti, poco consumo d’acqua, limitazioni nell’attività: non è cosa per tutti”.

Ecco le nostre tiny house preferite:

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