Le principali organizzazioni rappresentative del mercato immobiliare – Confedilizia, Fiaip, Finco, Confassociazioni immobiliare, Aspesi, Adsi, Gesticond, Avi, Anbba, Assindatcolf, Assotrusts, Ape- hanno lanciato 10 proposte per il rilancio del settore in vista delle elezioni del 4 marzo. Quello che viene chiesto alle principali forze politiche è di ridurre il carico fiscale sul comparto immobiliare, per sviluppare e rilanciare l’investimento immobiliare da destinare alla locazione da parte di gestori professionali, imprese e privati, oltre ad estendere la cedolare secca a tutti i contratti di locazione. 

Il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha affermato: “Il settore immobiliare è una cosa sola, è un gruppo, è un insieme di soggetti, di persone, di imprese che muovono l’economia, colpendo i quali – o colpendo una parte dei quali – le conseguenze poi si rivolgono a tanti altri settori e all’intera economia. Stiamo dicendo questo alla politica”. E, in merito al manifesto, ha aggiunto: “Da un lato sono proposte, ma sono anche spunti. Quindi non solo proposte specifiche, ma anche messaggi che vogliamo dare alla politica perché faccia poi degli interventi”.

  1. Riduzione della pressione fiscale sul comparto immobiliare.
  2. Sviluppo e rilancio dell’investimento immobiliare da destinare alla locazione da parte dei gestori professionali, imprese e privati.
  3. Estensione della cedolare secca a tutti i contratti di locazione.
  4. Garanzia per il locatore di rientrare in possesso dell’immobile in tempi certi.
  5. Liberalizzazione delle locazioni commerciali.
  6. Stabilizzazione degli incentivi per gli interventi di manutenzione, riqualificazione, efficientamento energetico e miglioramento sismico del patrimonio edilizio e semplificazione della normativa riguardante i titoli edilizi.
  7. Misure di stimolo e di sostegno alla rigenerazione urbana.
  8. Incentivi fiscali per le permute immobiliari.
  9. Sviluppo del turismo attraverso la proprietà immobiliare privata.
  10. Istituzione, all’interno del governo, di una cabina di regia per lo sviluppo immobiliare, la casa e l’edilizia.
Secondo il presidente FIAP: “L’immobiliare necessita di interventi che siano in grado di restituire fiducia a un comparto che soffre ormai da anni e che ha perso più di 750 mila posti di lavoro. Oggi lanciamo un messaggio forte e unitario perché vi è la necessità di mettere in campo tutte le azioni per consentire al settore immobiliare nel suo complesso di svolgere la funzione di motore per lo sviluppo dell’economia. Vi è la necessità di mettere l’intera filiera dell’immobiliare, che oggi rappresenta circa il 20% dl Pil, al centro delle politiche per la crescita e lo sviluppo del Paese”.