Non sarà il 2019 l’anno della ripresa per l’immobiliare italiano. Nell’anticipazione del report che Nomisma presenterà all’ottava edizione di RE ITALY, la convention del real estate organizzata da Monitorimmobiliare, il prossimo 23 gennaio in Borsa Italiana a Milano, i dati mostrano una crescita nel 2019 e nel 2020 del numero di compravendite, un leggero aumento dell’importo complessivo dei mutui erogati e una stabilità dei prezzi.
La tendenza resta immutata – spiega Luca Dondi, a.d. di Nomisma – il numero di immobili scambiati in Italia valutiamo che continuerà la lenta ripresa che continua dai minimi del 2013 quando si toccò il peggior dato a quota 389.696 compravendite. Nel 2019 ci aspettiamo quota 586.412 (contro le 566.057 stimate per il 2018) che nel 2020 dovrebbero crescere ancora a 594.694 unità”.

Se aumentano le compravendite, anche se più lentamente, crescerà anche la massa complessiva dei mutui erogati. “Anche in questo caso l’incremento è prevedibile: si passa dagli attuali 48,454 mld di euro ai 49,523 del 2019 per poi calare lievemente a 49.450 del 2020”. Per quanto riguarda i prezzi “la tendenza resterà invariata” prosegue Dondi. “Il centro delle grandi città, Milano in testa, continua a generare interesse, ma i prezzi sono già abbastanza elevati. Nelle aree di minor pregio e nei centri meno sviluppati i prezzi invece non potranno che essere in tensione a causa della scarsa domanda”.
Secondo invece i dati preconsuntivi del mercato immobiliare residenziale, relativo all’anno 2018, raccolti dall’Ufficio Studi Nazionale Fimaa-Confcommercio (Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari), crescono in media del 5% nel 2018 le compravendite immobiliari residenziali, nelle grandi città, nei capoluoghi di provincia e nei comuni minori italiani, rispetto all’anno precedente. Ma l’andamento di compravendite e prezzi degli immobili non va ancora di pari passo: il dato medio nazionale segna infatti un calo dei valori dell’1,4%, con ribassi fino al 2,4% se si considerano le città minori (non capoluogo di provincia).
L’indagine rivela, per il 2018, uno sconto fino al 12,5% rispetto al prezzo di vendita richiesto e un tempo medio di 7 mesi per collocare una abitazione sul mercato.

La tipologia di immobile più richiesta? Il trilocale nei capoluoghi di provincia; residenze con superfici maggiori nei comuni minori (non capoluogo di provincia). A patto che le aspettative per il pil non risultino disattese e rimangano positive anche per il 2020, Fimaa prevede per il 2019 una crescita media del numero delle compravendite residenziali di circa il 9% rispetto all’anno 2018, trainate da un aumento dei consumi delle famiglie e delle esportazioni. Gli scambi cresceranno maggiormente nelle grandi e medie città, saranno invece stabili nei capoluoghi con popolazione al di sotto dei 100 mila abitanti e nelle città non capoluogo. I prezzi degli immobili resteranno stabili nelle grandi aree urbane del paese, a eccezione della città di Milano, che registrerà valori in leggera risalita, mentre saranno in calo sulle restanti aree minori.