L’Italia sta attraversando un periodo positivo dal punto di vista immobiliare anche se rispetto alla forte ripresa che ha contraddistinto il 2017, si registrano volumi di investimenti fortemente ridimensionati. È, in estrema sintesi, la fotografia del 2018 che emerge dalla presentazione del 26° Forum di Scenari Immobiliari che si terrà a Santa Margherita Ligure il 14 e 15 settembre.

«L’incertezza su quali saranno le politiche fiscali e occupazionali del nuovo governo mette un freno al mercato, rallentato anche dalla carenza di prodotto di qualità – si legge in una nota – sia nel nuovo residenziale (sceso sotto il dieci per cento dell’offerta) che nel non residenziale, soprattutto nelle grandi città».

Nonostante la quota investita – quasi 2 miliardi di euro, per due terzi uffici e il resto commerciale – risulti quasi la metà rispetto al primo semestre dello scorso anno, gli investitori esteri hanno ancora un sentiment positivo nei confronti dell’Italia. Gli investitori istituzionali italiani (fondi, assicurazioni) hanno comprato per poco più di un miliardo (-48,2% annuo). «Ma, al momento, non è una “fuga” dall’Italia ma un calo fisiologico rispetto ad un anno straordinario come il 2017 e dovuto anche alla carenza di prodotto di qualità sul mercato».

Tra i fatti nuovi la maggiore attenzione verso Roma, con la ricerca di immobili di alto livello da trasformare in alberghi. «È indubbio, però, che gli investitori esteri siano più cauti nella ricerca, soprattutto quelli di matrice extraeuropea, e sottolineano l’aumentato rischio politico».

I prezzi del settore terziario/uffici rimangono ancora in calo nel primo semestre del 2018, con lo 0,5% in meno rispetto a fine 2017. E le previsioni rimangono in campo negativo anche per la fine dell’anno con lo 0,3% in meno sul 2017. In calo anche i canoni di locazione, esclusi i business district.

Migliore la situazione del commerciale, specie per i negozi delle high street, che trainano un andamento in ascesa dei prezzi medi nominali. Nel primo semestre 2018 i prezzi della piccola distribuzione hanno raggiunto il primo risultato positivo dal 2007, con lo 0,2% in più sul secondo semestre 2017 e il consolidarsi di questa tendenza è atteso per la fine dell’anno con lo 0,5% in più.

Le compravendite residenziali nel primo semestre hanno registrato 290mila transazioni, con un aumento dell’11,5 per cento rispetto al primo semestre 2017, quando se ne contarono 260mila. Il dato lascia propendere per un risultato ancora più positivo per la fine dell’anno, per una stima intorno a 600mila compravendite, ovvero l’8,9 per cento in più rispetto al 2017. Si ricorda però che le transazioni riguardano soprattutto lo stock esistente.
A dare una spinta alle transazioni è il persistente calo dei prezzi, che perdono ancora lo 0,2 per cento nel primo semestre dell’anno in corso, facendo così spostare la previsione verso un dato positivo ancora di un anno. Milano si conferma leader in Italia sia nell’andamento dei prezzi che nelle compravendite, in ripresa il mercato della Capitale.

La previsione per il fatturato a fine 2018 (anche se ridimensionata rispetto a febbraio) rimane positiva a 125 miliardi di euro con un più 5,3 per cento sullo scorso anno. Tutti i comparti di mercato hanno previsioni positive, dopo quasi dieci anni.

«Il comportamento del mercato immobiliare è sempre più simile a quello finanziario – ha commentato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – con le incertezze sulle politiche fiscali e in generale il silenzio nei confronti delle tematiche immobiliari che rallentano gli acquisti sia da parte degli investitori che delle famiglie. Sarebbe utile un segnale chiaro sulla direzione di marcia della politica economica in questo settore, che rappresenta quasi un quinto del Pil del Paese».

Il 26mo Forum di Scenari Immobiliari ha come titolo “Change the world”, con al centro i cambiamenti climatici, politici ed economici in atto in questa fase storica. Nel corso dell’evento Cdp sarà premiata come Eccellenza 2018, «per il suo ruolo e impegno nella valorizzazione del territorio e attenzione alla sostenibilità ed eticità degli interventi».

La necessità di ripristinare equilibri tra le attività umane e il pianeta passa necessariamente attraverso la rivisitazione degli ambienti in cui le persone vivono, lavorano e producono. L’impatto degli edifici è pari al 36% delle emissioni e al 40% dei consumi energetici dell’Unione Europea. Processi decisionali dall’alto (dalle direttive comunitarie ai piani urbanistici), innovazioni tecnologiche del mondo fisico e del mondo virtuale e nuovi stili di vita in questo momento confluiscono in una spinta all’innovazione dell’edilizia, con inevitabili ripercussioni sul mercato immobiliare.

«I contenuti del rapporto di quest’anno – ha spiegato Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – si articolano a partire da uno sguardo globale alle nuove sfide della sostenibilità energetica, passando alle strategie in ambito urbano racchiuse nel tema delle Smart City, per arrivare, infine, alla scala del singolo edificio. L’obiettivo dell’osservatorio è verificare le ricadute sul mercato immobiliare delle recenti innovazioni finalizzate al conseguimento di un’elevata efficienza energetica, alla riduzione dell’impatto ambientale e al miglioramento del comfort e della sicurezza degli ambienti indoor».