Un nostro lettore ci ha chiesto maggiori informazioni in merito alla caparra confirmatoria che si richiede durante la proposta d’acquisto.
Ed eccoci qui a spiegare anche a voi come funziona una compravendita immobiliare.

 

Quando l’acquirente decide di acquistare una casa, deve fare una proposta economica al venditore.

 

La proposta d’acquisto è un atto irrevocabile che vincola ed impegna l’acquirente, per un determinato periodo, ma non il venditore. Ovvero, se il venditore accetta l’offerta, il compratore non può mutare idea sul prezzo proposto.

 

 
Durante la proposta d’acquisto immobiliare, l’acquirente versa al proprietario dell’immobile una caparra che servirà come garanzia per “bloccare l’immobile”.

 E’ bene fare subito una importante distinzione tra acconto e caparra.
 L’acconto, va restituito in caso di annullamento di accordo, la caparra confirmatoria invece è una vera e propria somma versata che vincola sia l’acquirente che il venditore.

La caparra rappresenta un vero e proprio anticipo sul prezzo di vendita, ed è normalmente stabilito intorno al 10-15% sulla somma stabilita per l’acquisto.

 
Vediamo ora che succede se la prestazione promessa non è adempiuta.

 

 Se è inadempiente la parte che ha dato la caparra, l’altra parte può:
 
  1.  trattenerla e chiedere l’esecuzione del contratto o il risarcimento del danno subito;
  2.  recedere dal contratto ritenendo la caparra
  
Se è inadempiente la parte che ha ricevuto la caparra, l’altra parte può:
 
1. chiedere l’esecuzione del contratto o il risarcimento del danno subito;

2.  recedere dal contratto ed esigere il doppio della caparra

Per maggiori informazioni in merito alla proposta d’acquisto immobiliare, contattaci: www.erif.it